Mettetevi comodi: la mia giornata alla Fiera di Bologna.


l'entrata della Fiera del Libro per ragazzi

  L'avevo promesso: volevo rendervi partecipi della mia esperienza bolognese. Ma il racconto mi ha preso la mano. Avrete la pazienza di seguire per intero la mia giornata alla Fiera?


Arrivare alla Fiera di Bologna da Firenze è facile: prendi il treno a Santa Maria Novella, scendi alla stazione di Bologna Centrale e sali sull''autobus: il 35.
 Dopo pochi minuti l'ingresso della Mostra ti accoglie festoso con le bandiere che sventolano.
Sotto di esse Snoopy se la dorme (beato lui!) sul tetto della sua casetta.
Una volta dentro non sai davvero da che parte cominciare: consulti il programma, cercando di scegliere il tuo itinerario in maniera da poter vedere ciò a cui tieni di più, ma senza tralasciare l'opportunità di farti stupire da qualcosa di inatteso.

Mi piacerebbe assistere alla premiazione... però vorrei visitare alcuni stand che mi interessano particolarmente, poi vorrei dare una "sbirciatina" alle illustrazioni dei paesi stranieri... e poi quest'anno l'ospite d'onore è la Lituania, non posso certo non visitare l'Illustrarium... e poi ci sono le conferenze, i seminari... Non sarà troppo per un giorno solo? Dovrò rinunciare a qualcosa!

il muro del pianto

Va bene, con calma, andiamo al "muro del pianto" e chiariamoci le idee, intanto osserverò la "concorrenza" e lascerò qualche "traccia" anch'io, così, tanto per non lasciare nulla d'intentato. Quest'anno non ho portato il book, (troppo pesante, voglio viaggiare leggera e vedere il più possibile) ma il prossimo anno mi organizzo col carrellino, come vedo che hanno fatto gli altri.
Il"muro del pianto", per chi non lo conosce, è un lungo e variopinto serpentone di disegni, biglietti da visita, gadget, segnalibri, cd, libretti lasciati dagli illustratori o aspiranti tali. Non sembra possibile che in quel marasma qualcuno possa accorgersi del TUO biglietto da visita... invece ogni tanto passano distinti signori in giacca e cravatta o scanzonati ragazzoni stile "naif" che osservano, valutano, staccano anche il TUO biglietto e la TUA illustrazione, annotano numeri, mail e quando hai finito di fare il giro del serpentone devi ricominciare ad attaccare i tuoi biglietti, i tuoi disegni.. Oddio, il dubbio, per un attimo ti assale, ma non sarà che il mio biglietto l'ha tolto qualche altro illustratore? ma subito ricacci questo orrendo pensiero... NOOO, siamo creativi, noi, non ci abbassiamo a fare questi "sgambetti" ai "colleghi"... io non lo farei, anzi, mi annoto qualche numero... per una eventuale collaborazione futura.
Bello questo biglietto da visita, uno stile singolare. Prendiamolo.
Oh, guarda c'è il bando per un concorso di illustrazione. Lo prendo.
E questo segnalibro?! Beh, ma è quasi come quello che volevo fare io! Anche questo finisce in tasca.
Guarda che bella idea: una piccola casetta da cui estrarre i biglietti illustrati.
Beh, "il muro del pianto" ha davvero un nome che non gli si addice, sarebbe più giusto chiamarlo il "muro delle opportunità e delle speranze"!
Mi fermo a bere un sorso d'acqua. Oggi per fortuna, dopo giorni di pioggia, fa caldo e si sta bene anche a maniche corte. Che ore sono? Uh! com'è tardi. Voglio andare a vedere la Mostra degli illustratori... e fare qualche foto... l'ispirazione a volte viene anche guardando gli altri!
Matita... click!  acquarello... click! collage con carta e stoffa... click! click! (questo merita due foto!) pennarello... click!  
Bello. Interessante...mmh... Così così. Troppo naif. Poco naif. Ah! Futuristico. Classicheggiante. Fanciullesco.
Le tecniche sono le più disparate e i risultati non sempre di mio gusto, ma e il livello è veramente molto alto. D'altra parte ognuno ha il suo stile e non si può piacere a tutti. Questo, per esempio, molto geometrico, quasi ipnotizzante... l'artista è bravo , ma non è lo stile che piace a me.
Quasi ora di pranzo.
Alle 14.00 vorrei andare al Caffè Autori per assistere al Seminario tenuto dagli artisti Lituani.
Pausa: mi siedo, mangio qualcosa e poi vado.
Ah, ecco, potrei prendere un panino al bar davanti allo stand in cui campeggia il nome di Astrid Lindgren. Chissà chi è il vincitore del premio a Lei intitolato, quest'anno. Il nome di Astrid Lindgren mi è familiare, sono cresciuta con Pippi Calzelunghe... mi siedo qui, proprio davanti.
Una telefonata a casa: -"Tutto bene?! Si, anch'io; mi diverto, ma non riuscirò a vedere tutto quello che volevo. A dopo!" - Un altro sorso d'acqua,  un caffè e poi via a vedere gli stand.
Sono le 13.30. Mi avvio verso il Caffè Autori.
Sono in anticipo, mi siederò a guardare il materiale che ho preso agli stand: cataloghi, blocco per appunti e disegni, borsa dell'Associazione Illustratori (in cui ho cacciato tutto!).
Ecco ci siamo : "I Lituani" cominciano a parlare. Parleremo in inglese, volete la traduzione in italiano? Questo lo dicono in lituano e in inglese, così io capisco con un attimo di ritardo quando già gli altri hanno risposto che non importa, va bene solo in inglese. Accipicchia il mio inglese non è così buono, faccio fatica a star dietro a i loro discorsi... eppure sarebbe così interessante: "Perché gli illustratori iniziano a scrivere?"
Uno sguardo all'orologio e al programma.
Caspita, alle 14.30 alla sala Melodia inizia l'incontro dal titolo "Come si diventa scrittori per ragazzi?"
Ormai è chiaro, sono un'illustratrice con l'anima da scrittrice.
Faccio in tempo ad andare, tanto qui non capisco una parola. Sorrido cortesemente ai miei vicini di poltroncina, quasi scusandomi, mi alzo e mi avvio precipitosamente all'ascensore della sala stampa.
La sala è già piena, mi accontento di stare in piedi.
Gli scrittori per ragazzi si raccontano: perché si scrive, come hanno iniziato, perché l'illustrazione per ragazzi è legata a filo doppio con la scrittura.
Gli interventi sono tutti interessanti e mi aprono scenari nuovi, mi fanno nascere idee, mi fanno sorridere e pensare. In particolare mi colpisce l'intervento di Silvana De Mari, una "forza della natura": Lei, medico e scrittrice fantasy, si invola in un' iperbolica difesa della vita, dei diritti dei minori e delle donne... fa pensare, commuove ... è un vulcano questa donna, e mentre penso questo lei arriva al clou del suo intervento -" Il messaggio del fantasy è chiaro: io non ho paura!"
Caspita, il suo intervento è un torrente in piena, il messaggio è trasparente e diretto... scrivere per ragazzi è molto di più che raccontare storie "possibili", come qualcuno ha detto.
Mi incuriosisce l'intervento di Fabrizio Silei, che ha cominciato per caso... mi sembra di averlo già incontrato, il suo viso mi ricorda qualcosa... anche se le facce degli scrittori in pochi le conoscono.
Luisa Mattia ha pubblicato un manuale di scrittura per ragazzi... interessante, potrebbe essermi d'aiuto per i corsi che sto organizzando. Manuela Salvi ha scritto "Come scrivere libri per ragazzi", pubblicato da Dino Audino... (sono un'affezionata lettrice della sua newsletter) quasi quasi lo compro. Mi sembra di averlo visto al banchino appena fuori la sala.  
Caspita, l'orologio mi sta dando l'ultimatum. Se non esco adesso dalla sala non riuscirò a vedere l'Illustrarium. Click! Ehi, mi hanno fatto la foto! Beh, così potrò dire, vedendola pubblicata: "C'ero anch'io!"
Se non vado ora non faccio in tempo per il treno. L'incontro è finito e me ne vado con rammarico, avrei voluto fermarmi a chiedere qualcosa, parlare con gli scrittori intervenuti... Non posso. Mi aspetta l'Illustrarium.
Ecco il banchino. Ci sono sia il libro della Salvi che quello della Mattia. Li compro entrambi. C'è anche lo sconto!
Scendo in fretta all'Illustrarium: la mia visita agli artisti lituani è purtroppo breve. Bello, tutto bello anche se molto lontano dal mio stile.
Ma non posso andar via senza guardare la mostra dedicata a Philip Giordano, vincitore 2010 del Premio Internazionale di Illustrazione Bologna Children’s Book Fair.
DEVO fotografare queste tavole: l'influenza giapponese è ben visibile. L'accostamento delle tavole preparatorie con gli elaborati definitivi è un 'ispirazione... ci vuole costanza, per raggiungere certi traguardi, è chiaro. Sono immersa in un mondo fantastico...
L'orologio mi richiama alla realtà. DEVO andare. Un ultimo giro al "muro del pianto"? Ma di corsa però.
Ormai la mia giornata a Bologna volge al termine.
Esco. C'è ancora il sole. Salgo sul 35 con altri visitatori che lasciano la Fiera.
Alla stazione saluto un signore che era seduto in treno di fronte a me all'andata. Forse è uno scrittore. Forse un disegnatore. Mi aveva colpito perché aveva tirato fuori una matita e un barattolino di Nivea. Aveva aperto il barattolino e dentro c'era un temperamatite. Aveva temperato la sua matita. Poi aveva richiuso il barattolino. Spero che non se la prenda perché racconto i fatti suoi. Ma ho deciso che anch'io devo andare in giro così attrezzata. D'altra parte non sai mai quando può prenderti l'ispirazione e se la tua matita non ha la punta come fai? Però non mi va di sporcare il posto che mi ha ispirato con trucioli di matita.
Il treno parte. Prendo la mia sacca piena di cataloghi e altra mercanzia e piano piano comincio a riguardare ciò che mi porto via da Bologna. E mentalmente ripasso le immagini che mi sono passate davanti. Pennellate, segni, idee, sorrisi, parole...
Porto via da Bologna un progetto, delle emozioni, due libri da leggere.
Quando sarò a Firenze comincerò a mettere su carta questa esperienza.
Disegnerò. Scriverò.
Ho già cominciato a farlo.
Ciao Bologna. Ciao Snoopy. Continua a sognare. Io farò altrettanto.

 

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